Vaso di fiori
Opera del pittore olandese Jan van Huysum, risalente alla prima metà del XVIII secolo. E’ una natura morta raffigurante un vaso di vari fiori tipici della tarda primavera.
Il dipinto fu acquistato nel 1824 dal Granduca Leopoldo II di Lorena per la propria collezione; entrò successivamente a far parte delle opere esposte presso gli Uffizi di Firenze. Qui, nella Galleria Palatina, rimase fino al 1940 quando, con lo scoppio delle ostilità, venne traslato nella Villa Medicea di Poggio a Caiano, dove rimase fino al 1943; in tale anno venne prelevato e spostato a Villa Bossi Pucci, a Firenze.
Nel 1944 il dipinto fu tra quelli trafugati dall’esercito tedesco in ritirata, preso dalla Villa e spedito fino a Castel Giovo, in Alto Adige, a pochi chilometri dal confine con l’allora Terzo Reich. Da qui il “Vaso di Fiori” sparì: terminato il conflitto, era tra le opere che mancavano all’appello. Secondo alcune voci era stato preso da un caporale maggiore tedesco per spedirlo in regalo alla moglie, ma non si aveva certezza né di chi avesse portato via il dipinto, né di dove fosse finito.
Se ne persero le tracce fino ai primi anni Novanta, quando riapparì tra le opere presenti nella collezione di privati tedeschi. Privati che si dimostrarono disposti a restituire l’opera, solo però se lo Stato italiano fosse stato disponibile a pagarla; una vicenda assurda che andò avanti per molto tempo, tanto da causare persino l’apertura di un’indagine da parte della Procura di Firenze per tentata estorsione.
L’apertura dell’indagine, lo scalpore suscitato dalla vicenda e le forti pressioni e prese di posizione da parte del Direttore degli Uffizi Eike Schmidt (che prese talmente tanto a cuore la questione che, oltre ad animate dichiarazioni ed appelli indirizzati al Governo tedesco, arrivò a collocare nella Galleria una copia in bianco e nero del dipinto, corredata da risaltanti scritte trilingue che spiegavano sia il furto dell’originale da parte dell’esercito nazista, sia l’allora attuale detenzione illegale da parte di privati tedeschi) fecero sì che nel corso del 2019 la situazione finalmente si sbloccasse. Nel luglio di quell’anno infatti, alla presenza di autorità tedesche ed italiane, con una solenne cerimonia il “Vaso di Fiori” fu restituito alla Galleria degli Uffizi: da allora è lì esposto, nella Sala dei Putti.
(vedi anche: Il Vaso di fiori, 76 anni dopo)