di Ugo Coppoli
I Monuments Men erano un reparto dell’esercito Alleato, mandati in missione in Europa durante la seconda guerra mondiale, con il preciso compito di recuperare, proteggere e restituire le opere d’arte che l’esercito tedesco, soprattutto in ritirata e sotto la supervisione di Goering, stava cercando di portare in Germania.
Ma sarebbe riduttivo considerare i componenti della MFAA (Monuments, Fine Arts and Archives) come un reparto formato da soli uomini.
(Immagini realizzate per gentile concessione della Libreria Antiquaria Gozzini in via Ricasoli a Firenze 🤗)
Molte furono infatti anche le donne che collaborarono a stretto contatto con i Monuments Men (ecco perché anche la citazione “and Women”).
Alcune personaggi famosi come Palma Bucarelli, Matilde di Castelfranco o Luisa Becherucci, ma anche tante altre che svolgevano ruoli più silenziosi e da “dietro le quinte” ma non per questo meno importanti e preziosi.
Stiamo parlando delle tante segretarie o archiviste (alcune arruolate e graduate ma anche ragazze o donne del personale civile), che svolsero un lavoro di grande attenzione e precisione in quanto dovevano registrare e catalogare tutte le opere d’arte ritrovate, quali erano i titoli delle opere e i nomi degli artisti che le avevano realizzate, in quali depositi erano state portate, i nomi dei funzionari che le avevano prese in carico e in quale data, inoltre quali erano i luoghi di destinazione per essere restituite ai legittimi proprietari, sia che fossero Musei o collezioni private.
Tutto questo scritto a penna su dei registri o su pagine battute a macchina da scrivere.
Un lavoro immenso e di grande precisione che contribuì in maniera importante al ritrovamento e protezione di tante opere d’arte anche fiorentine.
Ci sembrava giusto quindi ricordare e rendere omaggio alle tante “Monuments Women”, i cui nomi probabilmente non leggeremo mai sui libri di storia, ma che ebbero un ruolo fondamentale per il completamento delle missioni dei Monuments Men.