Oggi 2 settembre 2023, rievocazione storica della liberazione di Brozzi (Fi), piccolo borgo nell’immediata periferia di Fiurenze che durante la guerra era un paese.
Durante la mattinata, abbiamo avuto il piacere di conoscere la sig.ra Gabriella,
89 anni, che ci ha affascinati con i suoi racconti del periodo in cui da Brozzi è passata la guerra. A quel tempo lei era una bambina di 10 anni, ma si ricorda nitidamente tutto quello che ha vissuto.
Ci ha raccontato che aveva conosciuto prima i tedeschi, tre o quattro anche in casa sua, con un giovane soldato di nome Enrico che la faceva ballare e quindi le era entrato in simpatia. Poi, dopo la liberazione, erano arrivati gli Alleati.
Un reparto dell’esercito americano aveva fatto il “campo” in Via Pistoiese, appena fuori Brozzi, e quindi i giovani soldati americani in libera uscita avevano cominciato ad andare in giro per il paese. Uno di loro in particolare, la famiglia di Gabriella lo accoglieva spesso in casa, a volte anche a pranzo o cena, e lui era felice perchè quell’atmosfera familiare gli ricordava la sua famiglia in Georgia. Per cui Gabriella si ricorda che si era molto affezionata a Tony (il giovane soldato Americano) anche perchè spesso era diventato un suo compagno di giochi e la famiglia lo considerava ormai uno di casa, al punto che vollero poi una sua fotografia, foto che Gabriella custodisce ancora gelosamente nel suo portafoglio, come se fosse un prezioso tesoro.
In seguito, nel periodo di Natale 1944, Gabriella conobbe anche gli scozzesi che le raccontarono la favola di “Santa Claus”. “Noi non conoscevamo Babbo Natale, racconta Gabriella, per noi esisteva solo la Befana, ma i soldati scozzesi, uno in particolare di nome Andrea, raccontava a lei e alle sue amiche che esisteva un personaggio chiamato “Babbo Natale”, che nel periodo natalizio portava i doni ai bambini di tutto il mondo. E a dimostrazione di questo, il soldato Andrea, nel giorno di Natale 1944, portò a Gabriella un pupazzo di gesso, dicendole che era il regalo che le mandava Babbo Natale. La bimba Gabriella non aveva mai avuto un giocattolo stupendo come quello, quando lo prese in braccio le si illuminarono gli occhi e, come dedica al soldato scozzese, chiamò il pupazzo proprio Andrea ..
Ricordi struggenti che hanno commosso anche noi che ascoltavamo Gabriella con la stessa meraviglia con cui si ascolta una favola ..
Grazie Grabliella, è stato bello conoscerti e ascoltarti, i tuoi ricordi saranno pubblicati e condivisi affinchè non si perdano queste memorie e naturalmente non dimentichiamo la tua promessa di venirci a trovare al Museo Gotica .. ti aspettiamo!!