Il Vaso di fiori di van Huysum, 76 anni dopo
Era da diverso tempo che avevamo in mente di organizzare qualcosa, in ambito rievocativo, riferito alla vicenda del van Huysum. Numerosi sono i casi di opere d’arte trafugate, poi recuperate, oppure ancora scomparse nel nulla durante gli eventi bellici ed impossibili da rintracciare, o ritrovate ma impossibili da riottenere; però le vicissitudini del dipinto olandese, vuoi per la vicinanza in ordine di tempo, vuoi per il risalto mediatico di tutta la storia, vuoi per l’assurdità tragicomica della situazione venutasi a creare (gli allora possessori che arrivarono a chiedere ad uno Stato, legittimo proprietario dell’opera, il pagamento di una somma di denaro per la restituzione: in pratica una richiesta di riscatto, sotto spoglie neanche troppo mentite) avevano catturato troppo la nostra attenzione, la nostra curiosità. Occuparci del quadro, come rievocatori dei Monuments Men, anche per far conoscere ancora meglio la sua incredibile storia, era un’occasione che non volevamo lasciarci sfuggire.
L’idea iniziale fu quella di utilizzare una riproduzione del dipinto ed esporla poi durante gli eventi a cui avremmo preso parte, come già fatto per altre opere; in questo caso però, dato che i Monuments all’epoca non riuscirono a recuperarlo, si sarebbe trattato di un mezzo falso storico, che però avremmo spiegato a voce riagganciandoci alle vicende “reali” allora in corso (la questione della restituzione del vero quadro, pur portata a conoscenza del grande pubblico, era ancora in alto mare) e poi narrando tutta la relativa storia. L’intenzione ci parve buona e decidemmo di proseguire per quella strada.
Si venne a creare un problema: le riproduzioni del van Huysum sembravano essere pressoché irreperibili. Nei negozi fisici, in quelli online, si riusciva a trovare molto, molto poco. Non solo, un altro problema nel problema: Jan van Huysum fu un pittore molto prolifico, però il nome “Vaso di fiori” fu attribuito a diversi suoi quadri. Succedeva quindi che magari, tutti contenti per aver ricevuto risposta positiva da un rivenditore circa la disponibilità di una riproduzione del “Vaso di fiori”, una volta ottenuto un riscontro visivo del dipinto i nostri entusiasmi si spegnessero perché non era ‘quel’ Vaso di Fiori. La stessa cosa succedeva effettuando ricerche per immagini in rete: Vaso di Fiori di van Huysum, e come risultato i motori di ricerca vomitavano foto ed immagini di quadri dallo stesso titolo e dello stesso autore, ma che (se non in minimissima parte) non erano riproduzioni di quello che stavamo cercando. Ricordo che persino scremare visivamente le immagini, durante le ricerche stesse, era molto difficoltoso: tutte nature morte bellissime, piene di colori, però relativamente simili… tutte, per l’appunto, “vasi di fiori”. Per quanto mi riguarda, feci caso ad un dettaglio che mi semplificò non poco la scelta tra i quadri: notai che a differenza delle altre opere omonime, nella parte superiore destra della nostra era presente quello che sembra essere un papavero, una grande capsula col relativo gambo. Mi ricordava la leva di rinvio del cambio di una qualche automobile degli anni Trenta. Finì per essere la discriminante per la scelta, velocizzandola enormemente, scorrendo le immagini una dopo l’altra.
Nel frattempo stavano arrivando notizie dalla Germania: il van Huysum, finalmente, sarebbe stato restituito. Ciò provocò in noi, come persone, come appassionati, come rievocatori, una grande felicità, e ci spinse ancora di più nella nostra opera di voler riproporre la vicenda del dipinto. Riuscimmo poi dopo qualche tempo, finalmente, a trovare una riproduzione che facesse al caso nostro; abilmente incorniciata e preparata, entrò a far parte delle immagini utilizzate durante gli eventi. Fece la sua prima comparsa alla Colonna della Libertà del 2020, durante il nostro ingresso a Firenze: il cerchio si era quindi chiuso, sia nel mondo reale che nell’artificio rievocativo, con l’opera che tornava a vedere la luce del capoluogo toscano.
(vedi anche: Vaso di fiori)